La politica europea per le reti transeuropee (TENs) dei trasporti, energia e telecomunicazioni, iniziata nel 1993, ha rappresentato un punto di svolta nella creazione di uno spazio unico europeo dei trasporti. Questo sistema mira a integrare trasporto terrestre, marittimo e aereo, favorendo l’interconnessione tra gli Stati membri dell’UE in modo intermodale ed interoperabile.
Il Regolamento UE 1315/2013 ha delineato una rete articolata su due livelli per lo sviluppo dei trasporti internazionali: la Comprehensive Network e la Core Network. Quest’ultima, focalizzata sulle parti di rete di maggior importanza strategica, si basa sull’approccio per corridoi.
Obiettivi e sfide della Rete TEN-T
Le sfide principali affrontate a livello europeo includono i collegamenti mancanti, le strozzature infrastrutturali, l’intermodalità e la necessità di standardizzare le norme tra gli Stati membri. Queste sfide hanno guidato la revisione delle linee guida TEN-T nel 2009, con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 60% e ottimizzare le performance delle catene logistiche multimodali.
Italia: 4 corridoi cruciali per la logistica
L’Italia è coinvolta in quattro corridoi principali, tra cui il Corridoio Baltico-Adriatico, il Corridoio Mediterraneo, il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo e il Corridoio Reno-Alpi.
Questo sistema comprende 9 nodi urbani (Roma, Bologna, Cagliari, Genova, Milano, Napoli, Torino, Venezia e Palermo), 11 aeroporti della rete centrale (Milano Linate, Milano Malpensa, Roma Fiumicino, Bergamo-Orio al serio, Bologna-Borgo Panigale, Cagliari-Elmas, Genova-Sestri, Napoli-Capodichino, Palermo-Punta Raisi, Torino-Caselle e Venezia-Tessera), 14 porti marittimi della rete centrale (Ancona, Augusta, Bari, Cagliari, Genova, Gioia Tauro, La Spezia, Livorno, Napoli, Palermo, Ravenna, Taranto, Trieste e Venezia), 5 porti fluviali (Cremona, Mantova, Ravenna, Trieste e Venezia) e 15 interporti: Jesi (Ancona), Marcianise (Napoli), Nola , Bologna, Cervignano, Pomezia nodo di Roma, Vado (Genova), Milano Smistamento, Novara, Orbassano (Torino), Bari, Prato (Firenze), Guasticce (Livorno), Padova, Verona.
Questi corridoi interconnettono importanti nodi urbani, aeroporti, porti marittimi e fluviali, nonché interporti strategici.Andiamo a comprendere le caratteristiche di ognuno:
Il Corridoio Baltico-Adriatico, che attraversa la Polonia meridionale, Vienna e Bratislava, arriva in Italia attraverso il valico del Tarvisio e si conclude a Ravenna.
Il Corridoio Mediterraneo collega la Penisola Iberica con il confine ungherese-ucraino, attraversando le Alpi e toccando la costa adriatica in Slovenia e Croazia, con progetti ferroviari chiave come il collegamento Lione-Torino.
Il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo attraversa il Mar Baltico, la Germania, le Alpi e l’Italia, con progetti come il collegamento fisso del Fehmarnbelt e la Galleria di base del Brennero.
Il Corridoio Reno-Alpi attraversa la Svizzera, la Ruhr renana e l’agglomerato di Milano, con progetti di rilievo come le gallerie di base del Gottardo e del Sempione.
Il ruolo chiave dei trasporti marittimi
Nei corridoi che coinvolgono l’Italia, i trasporti marittimi rappresentano un asset fondamentale, collegando il Paese con il resto dell’Europa e garantendo un’efficace movimentazione delle merci. Il corridoio Scandinavo-Mediterraneo da Palermo prosegue verso Malta e poi verso Taranto attraverso collegamenti via mare che giocano un ruolo essenziale nell’ottimizzazione dei flussi di trasporto e nella gestione delle risorse. Le prenotazioni traghetti dei grandi player della logistica si profilano come uno step chiave della pianificazione del sistema merci.
Benefici per la logistica e la sostenibilità ambientale
Il programma europeo dei corridoi ha come obiettivo finale la creazione di una rete TEN-T completa e integrata entro il 2050, con benefici significativi per la logistica europea e la sostenibilità ambientale.
La revisione delle linee guida TEN-T prende spunto dal Libro Bianco intitolato “Strategia per un’Integrazione Competitiva e Sostenibile dei Trasporti Europei”, che stabilisce obiettivi chiave, tra cui la riduzione del 60% delle emissioni di gas serra, il potenziamento delle prestazioni delle catene logistiche multimodali e il miglioramento dell’efficienza dei trasporti e delle infrastrutture attraverso l’utilizzo di sistemi informatici (ICT).
come vedete, anche la sicilia è inserita in questi corridoi, in particolare quello che dalla scandinavia arriva a malta. purtroppo, per favorire malta, è stato scelto di far passare il corridoio da catania (colegamento navale catania-malta), motivo per cui la palermo messina non viene raddoppiata, e neanche col ponte è previsto che lo sia. secondo i calcoli dei deficienti di rfi e dei politici dei trasporti regionali, per raggiungere lo stretto da palermo si dovrebbe passare da catania. sarebbe accettabile se la raddoppianda pa-ct fosse ad alta velocità, ma il tracciato scelto è il più tortuoso che ci potesse essere, e anche a lavori conclusi la velocità media sarà di 100km orari. bisognerà quindi arrivare a catania sul percorso più tortuoso e poi proseguire per messina lungo la linea ionica. 3 ore e 10 di percorrenza, con buona pace di tutti i centri della fascia tirrenica, che è la più densamente abitata. ma questo ponte, che lo fanno a fare?
@punteruolorosso
Per fare girare i soldi!
Ma se i trasporti marittimi hanno un ruolo chiave perché non pensare ad una tratta Palermo-Cagliari-Civitavecchia/Genova come corridoio nord-sud Europa e poi da lì treni merci? La Sardegna mi sembra totalmente tagliata fuori!